𝐍𝐎𝐍𝐍𝐎 π‹πŽπ‘πˆπ’

π‚πšπ«π¨ 𝐧𝐨𝐧𝐧𝐨 𝐋𝐨𝐫𝐒𝐬,
oggi avresti compiuto novant’anni.

Qualche mese prima della tua dipartita avevi detto: β€œMi basterebbe arrivare ai novant’anni come la mia povera mamma.”
Così purtroppo non è stato.

In questa giornata ti sento, ti respiro, ti odo, mi sento attorniata da te.
Penelope mi sa che pure ti ha visto prima.

Questo Γ¨ il quadro che ho preso da casa tua durante il vostro trasloco.
L’ho scelto per i toni d’azzurro, e perchΓ© qualcosa questo pagliaccio mi voleva raccontare.
Ho capito poi, una volta appeso in casa mia, cosa il clown volesse dirmi, o meglio chi raffigurasse.
Ci sei tu, il modo in cui si porta la mano alla gola, ricorda il gesto che eri solito fare per parlare. Avevi il buco su quel punto, e dovevi fare così per comunicare.
Spesso lo facevi con i soli gesti perchΓ© Dio solo sa quanto ti infastidisse avere quel foro alla laringe.
Sei sempre stato orgoglioso, e nel vederti cosΓ¬ β€œmenomato” ti sentivi inferiore, e ferito nel profondo.

In questa maschera, alle volte ti vedo felice, e altre ancora ti vedo triste.
Di sicuro il percepirti Γ¨ il riflesso del mio stato d’animo, nel preciso istante in cui poso gli occhi sul dipinto.

Fammi tranquillamente compagnia oggi. Lo sai che mi fa sempre piacere quando passi a trovarmi.

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𝑩𝒖𝒐𝒏 π’„π’π’Žπ’‘π’π’†π’‚π’π’π’ 𝒏𝒐𝒏𝒏𝒐 π‘³π’π’“π’Šπ’”