AVERE SETE DI FUOCO

Carolina e Francesco sono appena entrati nel ristorante per cenare. Questo è il loro primo incontro da quando si sono conosciuti allo studio fotografico.

Il cameriere li accompagna al tavolo riservato per loro.

Dopo essersi accomodati, Francesco la osserva minuziosamente. Questa sera lei ha una luce diversa dal solito. Il suo sguardo emana una consapevolezza del proprio fascino, che fino ad ora, non aveva neppure intravisto attraverso l’obiettivo. Nei giorni passati, durante lo shooting, aveva dovuto spronarla a sentirsi più femmina.

“Perché mi guardi così stasera?” Chiede Carolina.

“Perché sei bella. Particolarmente bella.” Le risponde Francesco con fare sornione.

“Particolarmente grazie.” Sussurra lei, con movenze civettuole.

Lui, volendo saggiare la di lei sicurezza, prosegue: “Ho voglia di incollare le mie labbra alle tue, ora. Voglio spogliare la tua delicata anima, mascherata di perversione cocente, che mi attrae come un magnete.”

“E la cena?” Chiede con innocente femminilità.

“Aspetterà! Io non posso più farlo.”

Francesco prende per mano Carolina, e seguiti dallo sguardo sbigottito del cameriere, escono complici dal locale.

Tratto da “Le mie sfumature d’amore”