OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI

Oggi si celebra il settecentesimo anniversario della morte del #poeta fiorentino, padre della lingua italiana, il sommo poeta – l’unico degno di possedere tale epiteto –.
Per l’esattezza, sembra essere perito, tra il 13 e il 14 di settembre 1321, ma l’istituzione di questa giornata nasce in quanto gli studiosi collegano il 25 marzo al giorno in cui lo stesso Dante, accompagnato da Virgilio, iniziò il viaggio della Commedia, l’aggettivo #Divina fu dato in seguito da Giovanni #Boccaccio per sottolinearne la tematica, ove il poeta conclude il suo viaggio con la visione di Dio.

Per celebrare la sua memoria, citerò il verso 103, Canto VInferno.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Questo famosissimo verso tratta l’amore clandestino tra Francesca da Rimini e Paolo Malatesta, fratello del di lei marito Gianciotto.
Egli, scoperto il tradimento, li ucciderà, e le loro anime verranno confinate nel secondo girone infernale, quello dedicato alla Lussuria.

Paolo e Francesca rei di aver ceduto alla passione dei sensi, con pavida coscienza hanno scelto l’Amore passionale, un sentimento che travolgendo completamente i sensi, non consente alla ragione di esserne protagonista.
L’Amore fra loro due è talmente intenso da saper resistere anche dopo la morte.